... la giornata si presenta non troppo bene, ma sono fiducioso nelle previsioni e sto salendo la strada che da Rovereto mi porterà ad Albaredo 705mt per il rivo sinistro del torrente Leno di Vallarsa, all’inizio dell’ abitato si prende la strada che si stacca a destra, M. Zugna Km 12. Si incomincia a salire e la strada si fa subito stretta ma asfaltata e tenuta bene, continuo a salire non so dove incontrerò la neve sul percorso, ai bordi, ci sono stupendi cuscini di Erica fiorita che avvolgono le rocce di un rosa stupendo, dopo pochi chilometri, trovo la neve, prima ai bordi sempre più alta e poi la strada si fa tutta bianca sporca, metto le 4x4 alla “cavreta” e senza difficoltà arrivo al Rifugio Malga Zugna 1616mt.
Il rifugio è stato ristrutturato da poco, ora è molto più spazioso e bello, entro per un caffè, saluto la signora molto gentile, faccio quattro chiacchiere e parto dando l’arrivederci a più tardi : al ritorno dalla cima Zugna. Zaino in spalla e via, arrivo alla chiesetta poco oltre il rifugio e devo mettermi subito le ciaspe, la notte prima aveva fatto 40 centimetri di neve fresca. Continuo la salita, mi sposto verso sinistra fuori dalla vegetazione e salgo diritto verso delle betulle addormentate nella neve, così arrivo al pianoro del Parco della PACE a 1748mt. Questa è la terza volta che salgo allo Zugna, la prima con la neve, e se non lo avessi visto precedentemente non saprei di essere al Parco della Pace : ora è solo una distesa bianca di neve, affiora soltanto l’ex ospedale all’estremità del parco. In questo luogo gli austriaci avevano costruito prima del 1915 un villaggio, con postazioni di artiglierie in caverna e una raccolta di acqua piovana : su un lato del parco era stato costruito un impluvio di circa 1500 mq che a sua volta riempiva delle vasche per far decantare l’acqua. Continuo a salire, mi volto sui miei trascorsi passi e vedo soltanto la mia impronta sulla neve è un sensazione bellissima, oltrepasso una casina posta sul ciglio Val d’Adige e mantenendomi sulla destra arrivo sotto l’ultimo salto della cima che raggiungo, dalla partenza sono passate un’ora e mezza.
Dalla croce di vetta il panorama è stupendo anche se non è proprio sereno ma forse per questo è ancora più bello, davanti il gruppo del Carega con le nuvole che giocano fra i sui campanili, il Pasubio calmo e sornione e la sottostante Vallarsa, stupendo il contrasto con le cime bianche e il fondo valle color “polenta consa” verso sud l’altipiano della Lessinia e la catena del M. Baldo. Mi giro verso occidente e si apre tutto l’arco alpino Retico, ci vorrebbe una giornata per battezzare tutte le cime che si vedono. Purtroppo è ora di scendere, dopo il Parco della Pace mi mantengo sulla sinistra e procedo nel bosco, è stupendo con le ciaspe sulla neve vergine, ci sono attimi che vorrei incorniciare, li imprimo con la macchina fotografica ma i più belli li tengo per me nella mia mente. Sceso a Rovereto, non posso non passare per Castel Dante dove sorge l’Ossario, passo a salutare in mezzo a tanti nomi scritti sulle pareti Pietro Bertoletti, forse un mio lontano parente, ma con il pensiero li saluto tutti, sono tutti miei parenti. Fuori nel giardino, sul lato sinistro, una stele con al suo lato una lapide lavorata con su scritto: 5° Alpini Btg. Monte Suello Magnini Paolo nato 15-8-1898 morto 16-10-1917 Malga Zugna.
Silvano Bertoletti